
Underwater Research on Coralligenous Habitat In Naples
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Contribuisci alla tutela di uno degli ecosistemi più importanti del Golfo di Napoli
La biocenosi coralligena è uno degli ecosistemi marini più ricchi di biodiversità del Mediterraneo, un vero "hotspot" naturale. A Napoli, si trova esclusivamente nel Parco Sommerso della Gaiola e nella Zona Speciale di Conservazione Gaiola-Nisida, in aree come la Cavallara, la Badessa e il banco di Nisida.
Oggi questo ecosistema è gravemente minacciato non solo dai
cambiamenti climatici ma anche e soprattutto da attività antropiche
come:
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Pesca distruttiva e spesso illegale, che danneggia i fondali con reti e nasse;
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Dispersione di RESTE, i retini in plastica usati negli allevamenti di cozze, che si impigliano nella biocenosi, intrappolano organismi marini e rilasciano microplastiche (approfondisci QUI);
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Inquinamento da rifiuti e scarichi, che altera temperatura, pH e trasparenza dell'acqua, soffocando la vita sottomarina.
È urgente proteggere questo patrimonio naturale unico.

Contrasta le attività illecite nell'Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola
Le acque del Parco Sommerso di Gaiola, ricche di biodiversità, sono spesso bersaglio di pesca illegale, soprattutto notturna, da parte di soggetti che agiscono all’interno dell’area protetta in cerca di facili guadagni.
Per proteggere questo ecosistema fragile è necessario un monitoraggio costante e interventi mirati contro la pesca di frodo.
Acquisisci dati e partecipa alla campagna di sensibilizzazione "STOP RAZZIA RICCI DI MARE"
Oltre alla protezione della biocenosi coralligena, il progetto URCHIN si dedica alla tutela del riccio di mare Paracentrotus lividus, noto come “riccio femmina”, specie fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La normativa italiana (D.M. 12 gennaio 1995) ne regola la pesca, consentendo solo il prelievo di esemplari superiori ai 7 cm, per un massimo di 50 unità, e vietandone la raccolta dal 1° maggio al 30 giugno, durante il periodo riproduttivo.
Tuttavia, la forte richiesta di piatti come lo “spaghetto al riccio” ha portato a una pesca intensiva e spesso illegale, con centinaia di ricci sacrificati per produrre piccole quantità di polpa, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.
Per questo URCHIN promuove azioni di tutela, monitoraggio e sensibilizzazione, rivolte a pescatori, ristoratori e consumatori, per favorire una maggiore consapevolezza e contribuire alla conservazione della specie e del suo habitat.

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