
Progetto URCHIN
Sotto la superficie del mare di Napoli si nasconde uno degli ecosistemi più affascinanti e meno conosciuti del Mediterraneo: il Coralligeno.
Un ambiente dall'architettura affascinante e raffinata, che rappresenta uno dei maggiori “hot spot” di biodiversità del mediterraneo.
Il Progetto URCHIN “Underwater Research Coralligenous Habitat In Naples” nasce dalla necessità di approfondire le conoscenze sulla biocenosi coralligena presente all’interno della Zona Speciale di Conservazione Europea IT IT8030041 “Fondali Marini di Gaiola e Nisida".
L'area infatti ospita i 2 più importanti banchi rocciosi della costa cittadina caratterizzati dalla presenza di questo fondamentale habitat mediterraneo, oggi sempre più a rischio e bisognoso di opportune strategie di conservazione.
Monitorare queste aree è fondamentale per comprendere lo stato di salute del nostro mare ed intervenire prima che sia troppo tardi.
Difendere il Coralligeno significa proteggere un fondamentale ecosistema e salvaguardare il futuro del nostro mare e le economie locali che da esso dipendono.
L’acronimo “Urchin” tuttavia fa riferimento anche ad un secondo target progettuale, il Sea Urchin, ossia il Paracentrotus lividus, conosciuto anche come riccio viola o "riccio femmina".
Questa specie, oggi sempre più minacciata dalla pesca di frodo, gioca un ruolo ecologico fondamentale per l'ambiente marino-costiero. Conoscere e tutelare il Paracentrotus lividus in qualche modo significa tutelare il delicato equilibrio dei nostri fondali costieri.



Target di Progetto
I 2 Target di progetto sono stati identificati da un processo di analisi delle criticità e vulnerabilità ancora vive rispetto agli obiettivi di conservazione del Parco.
Come le spine del “Sea Urchin” tali criticità rappresentano le due “spine nel fianco” del Parco legate alla persistenza di attività antropiche, spesso illegali, che ancora incidono su questi 2 target.
Target 1 - Biocenosi CORALLIGENA
Il coralligeno rappresenta uno dei maggiori “hot spot” di biodiversità del Mediterraneo, assieme alle praterie di Posidonia oceanica. L’habitat a coralligeno ospita infatti più specie di qualsiasi altra comunità Mediterranea. Oggi i fondali rocciosi sciafili del banco della Cavallara, della secca della Badessa e del banco di Nisida, all'interno del Parco Sommerso di Gaiola e del Sito Natura 2000 Gaiola-Nisida, rappresentano di fatto le uniche biocenosi a Coralligeno presenti nella Città di Napoli.
Avere dati qualitativi e quantitativi sullo stato ecologico, caratterizzazione e impatti presenti su questi veri e propri "polmoni biologici" del nostro mare è un elemento fondamentale che consentirà di migliorarne in maniera mirata le azioni di tutela.
Diverse sono le attività programmate ed in corso di svolgimento, che vanno dall'analisi del sistema ecologico mediante il Metodo STAR (STAandRdize coralligenous evaluation) ai rilievi ROV (Remotely Operated Vehicle)) per il censimento e quantificazione delle tipologie di impatti antropici.
Target 2 - Riccio di mare Paracentrotus lividus
Il Paracentrotus lividus, il cosiddetto “riccio femmina”, è una specie protetta inserita nell’Annesso III del Protocollo SPAMI, in quanto “specie che necessita di una gestione oculata” e la cui pesca in Italia, vietata all'internodelle Aree Marine Protette, è regolamentata dal Decreto Ministeriale 12 Gennaio ’95.
Riveste un importante ruolo ecologico nel delicato equilibrio degli ecosistemi marini. La sua incessante attività di pascolo mantiene sotto controllo la proliferazione algale sui fondali. Rappresenta un importante anello nella catena alimentare marina costiera. La sua abbondanza rappresenta quindi un valido indicatore dello stato ecologico dell’habitat.
Purtroppo negli ultimi anni questa specie è sempre più minacciata soprattutto dall'attività di pesca di frodo spinta dall'incessante richiesta da parte del mercato della ristorazione. A questa incessante razzia non sfugge la costa napoletana e anche i fondali del Parco sono stati oggetto negli anni di razzie benchè quasi sempre intercettate dalle forze dell'ordine grazie al sistema di videosorveglianza dell'AMP.
Sul Paracentrotus lividus verranno acquisiti dati sulla consistenza e dinamica di popolazione assieme a dati quantitativi su classi di taglia, dimensioni e localizzazione ed estensione delle aree di nursery. Questi dati saranno di fondamentale importanza per monitorare nel tempo l'abbondanza di tale specie, migliorarne le strategie di tutela anche attraverso proposte di aggiornamenti normativi più in linea con l'attuale fattore di rischio per questa specie.
Attualmente sono state svolte due campagne di monitoraggio, una invernale tra Dicembre 2014 e Gennaio 2025 e l'altra conclusasi di recente ad Agosto 2025.
Il Progetto URCHIN (Underwater Research Coralligenous Habitat In Naples) è un progetto a cura dell'Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, finanziato dal MUR a valere sulle risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) missione 4, “Istruzione e Ricerca” - Componente 2, nell'ambito del Programma di Ricerca Progetto Centro Nazionale della Biodiversità “National Biodiversity Future Center" (NBFC - Spoke 8),











