Impianto Reflui di Coroglio - Parere del Parco al PRARU di Bagnoli (Par. n°2)
Il 16 di Agosto sono scaduti i termini per presentare i pareri da parte dei soggetti competenti alla Conferenza di servizi per il PROGRAMMA DI RISANAMENTO AMBIENTALE E DI RIGENERAZIONE URBANA del SIN Bagnoli-Coroglio. Dall'analisi della documentazione relativa PRARU è emerso che gli interventi relativi alla riconfigurazione del Sistema Fognario dell'area non solo non elimineranno l'attuale scarico di troppo pieno (By-pass) di Cala Badessa, ma prevedranno la realizzazione di un secondo scolmatoio fognario che scaricherà sempre sulla linea di costa in prossimità dell'attuale spiaggia di Coroglio.
Si premette che da oltre 10 anni il Parco si sta battendo in tutte le sedi opportune, affinchè venga risolta con opportuni interventi strutturali l'annosa problematica del già esistente troppopieno dell'Impianto di primo trattamento e sollevamento di Coroglio, ubicato presso cala Badessa, all'interno della ZSC IT8030041 e adiacente l'Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola. Già la presenza dell'attuale troppopieno rappresenta un paradosso sia per la tutela e valorizzazione dell'immenso patrimonio ambientale e culturale dell'area, sia per gli ovvi motivi di carattere igienico-sanitario e le ripercussioni sulla naturale propensione turistica del territorio.
Proprio di recente lo sversamento dal troppopieno avvenuto il giorno 18 Luglio 2021 a causa di brevi ma intense piogge, ha provocato l'interdizione alla balneazione dell'area per inquinamento da coliformi fecali per 2 settimane.
Per tale motivo si attendeva da anni il Piano di Bonifica di Bagnoli affinchè si mettessero in campo le opportune risorse per per una riprogettazione strutturale dell'intero Impianto e la definitiva eliminazione della problematica. esistente.
Invece, come si legge nella relativa relazione tecnica e tavole di progetto, al fine di alleggerirne il carico è stato previsto di eliminare gli attuali scarichi diretti nell'emissario di Cuma dell'Arena S.Antonio e della Collettrice di Pianura, convogliando quindi nell'Impianto di Pretrattamento di Coroglio l'intera portata nera diluita defluente nell'Arena S. Antonio e nella Collettrice di Pianura per risollevare nel suddetto emissario di Cuma una portata pretrattata non maggiore di 4 Qnm, per evitare la saturazione dello stesso.
Questo comporterà un aumento notevole del carico convogliato dall'Arena S.Antonio verso l'Impianto di Coroglio che passerà da una portata massima di piena di 100 m3/s a circa 188 m3/s.
Per far fronte all'aumento di carico verso l'impianto si sono adottate diverse misure come l'ampliamanto della vasca di confluenza, il potenziamento delle pompe di sollevamento, e la realizzazione di un nuovo manufatto di ripartizione e sfioro presso via Leonardi Cattolica che comporterà la realizzazione di un ulteriore scarico in mare sulla linea di costa in corrispondenza del primo tratto di via nuova Nisida nelle immediate vicinanze della spiaggia di Coroglio.
Come si evince dalla documentazione tecnica analizzata quindi, le portate di piena aumenteranno a 188 m3/s. Di questi, attraverso una nuova vasca di ripartizione 80 m3/s saranno indirizzati verso l'impianto di Coroglio dove saranno incanalati nell'attuale canale di sfioro con scarico a mare a Cala badessa, mentre i restanti 110 saranno indirizzati direttamente a mare nel nuovo scarico di sfioro presso la spiaggia di Coroglio. Quindi nella stessa area, dove già l'esistente troppo pieno di Coroglio rappresenta un'atavica e annosa problematica, sfocerà a pochi metri di distanza un secondo troppo pieno sempre sulla linea di costa.
Anche per quel che riguarda le condotte sottomarine che sfociano a circa 40m di profondità nei pressi della bellissima secca della badessa, passeranno da 2 a 3 e mentre prima le pompe di by-pass in condotta erano poste a valle del processo di grigliatura, dissabiamento e stacciatura, ora by-passeranno completamente l'impianto prevedendo solo una semplice grigliatura a monte. Questo porterà la fuoriuscita sui fondali di materiale praticamente non trattato.
Per quanto si riscontra che siano stati inseriti degli adeguamenti tecnici atti a potenziare la capacità di trattamento dell'impianto di Coroglio, portando da 6,2 m3/s a 9,00 m3/s la soglia di portata oltre la quale si avrà il by-pass diretto in mare, risulta tuttavia totalmente anacronistica la soluzioni di lasciare e addirittura raddoppiare gli sfiori a mare sotto costa in un'area di tale valenza ambientale, naturalistica e culturale, oggi in pieno rilancio turistico-culturale dopo anni di abbandono e degrado.
In definitiva il Progetto prevede:
Apertura di un 2° scarico di Bypass sotto costa sulla spiaggia di Coroglio in aggiunta all'attuale tunnel di Bypass che sfocia nei pressi di Cala Badessa.
Potenziamento della portata degli scarichi in condotta alla profondità di -40m nei pressi della Secca della badessa, confluendo scarichi che contrariamente ad oggi bypasseranno completamente l'impianto comportando la fuoriuscita sui fondali di materiale praticamente non trattato
Oltre ad impattare sull'ambiente e sullo sviluppo turistico-culturale dell'area, tale scelta va ad impattare anche sull'industria della mitilicoltura, stante il fatto che proprio all'interno di Cala badessa, tra l'Isola di Nisida e Trentaremi, è ubicato uno dei più importanti stabilimenti di mitilicolture della zona.
Il Parco Sommerso di Gaiola ha come compito istituzionale prioritario la tutela degli habitat e delle comunità biologiche marine presenti nell'area oggetto degli attuali e futuri scarichi in mare, ricadenti all'interno della ZSC IT8030041 Fondali marini di Gaiola e Nisida e e dell'AMP Parco Sommerso di Gaiola.
Dagli studi sulla caratterizzazione bionomica dei fondali, realizzata da questo Ente gestore, nell'area interessata dagli scarichi sono presenti ben 15 tipologie di biocenosi differenti, tra cui spicca la biocenosi del Coralligeno presente con rilevanti estensioni sul banco di Nisida, il banco della Cavallara e la secca della Badessa, immediatamente prospicienti e attigui agli scarichi in progetto. Il Coralligeno rappresenta uno dei maggiori “hot spot” di biodiversità Mediterranea, assiemealle praterie di Posidonia oceanica (Bouderesque, 2004), ospitando più specie di qualsiasi altra comunità Mediterranea (Ballesteros, 2006). Per tale motivo è tutelata dalla Convenzione di Barcellona (UNEP/MAP-RAC/SPA), e rientra nell'Habitat 1170 tutelato dalla Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE).
La mappa di seguito riportata mette in evidenza in maniera schematica il contesto territoriale che verrà utilizzato per far confluire ben tre sistemi di scarico di By-pass Fognario. E' evidente che si è scelto di sacrificare proprio il tratto di costa più importante dell'intero settore costiero napoletano-flegreo, mentre il PRARU poteva essere finalmente la svolta attesa da anni per affrontare e risolvere in maniera strutturale e definitiva una problematica atavica che si trascina da tanti, troppi anni.
Scarica il pdf integrale - Parere 1 e 2 inviato alla Conferenza di Servizi sul PRARU di Bagnoli
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